Oggi sempre più spesso ci si affaccia al mondo della palestra solo per finalità estetiche con l’unico scopo di "dimagrire" o aumentare il volume della propria massa muscolare. Sebbene a questo segua spesso un miglioramento della salute generale, le questioni di salute psicofisica o il miglioramento delle capacità prestative relative ad un determinato sport sono spesso sottovalutate.
D’altra parte è certo che migliorando l’aspetto fisico si contribuisce a determinare la propria autostima e la fiducia in se stessi, oltre al miglioramento di alcune funzioni metaboliche, e siamo quindi contrari ad una demonizzazione della pratica sportiva anche se iniziata con fini estetici.
Il problema si presenta nel momento in cui ancora prima di iniziare un programma di allenamento volto al raggiungimento di un determinato obiettivo (sia esso estetico o prestativo) si pensa di dover ricorrere ad una integrazione nutrizionale, invece di focalizzarsi sulle basi tecniche e la corretta alimentazione, ritenendo gli integratori dotati di "poteri magici" e in grado, da soli, di modificare la composizione corporea.
Il problema quindi non è nel telos della pratica, ma nella metodica ascientifica con la quale si mira al tanto agognato obiettivo. Sia nella ricerca del calo ponderale che nell’incremento dell’ipertrofia muscolare bisogna considerare che la composizione corporea è sicuramente influenzata in maniera importante dalla genetica.
Allenamento e alimentazione coordinati ed elaborati per raggiungere un determinato obiettivo possono permettere in ogni caso il raggiungimento del massimo potenziale esprimibile dal singolo soggetto.
In un secondo momento e, solo se necessario, si può pensare di introdurre integratori alimentari nei casi in cui si manifesti una determinata carenza o si abbia difficoltà nel raggiungere i macronutrienti richiesti senza alterare l’apporto calorico o l’equilibrio con gli altri nutrienti.

Negli anni l’utilizzo di integratori alimentari si è talmente diffuso che è stato necessario regolamentarlo.
La terminologia "integratore nutrizionale" , è stata quindi introdotta nel nostro ordinamento con il D. Lgs. n. 169 del 2004, emanato in attuazione della direttiva 2002/46/CE del 10 giugno 2002.
L’articolo 1 del D. Lgs. n. 169 del 2004 definisce gli integratori come
"i prodotti alimentari destinati ad integrare la dieta normale e che costituiscono una fonte concentrata di sostanze nutritive o di altre sostanze aventi un effetto nutritivo o fisiologico, sia monocomposti che pluricomposti, in forme di commercializzazione quali capsule, pastiglie, compresse, pillole e simili, polveri in bustina, liquidi contenuti in fiale, flaconi a contagocce e altri forme simili, polveri in bustine, liquidi contenuti in fiale, flaconi a contagocce e altre forme simili di liquidi e polveri destinati ad essere assunti in piccoli quantitativi unitari".
Cosi definiti, gli integratori alimentari, hanno quindi lo scopo primario di correggere le carenze nutrizionali, mantenere un adeguato apporto di determinati nutrienti e/o coadiuvare specifiche funzioni fisiologiche.
Non sono medicinali e, in quanto tali, non possono esercitare un’azione farmacologica, immunologica o metabolica. Per questo motivo il loro utilizzo non ha lo scopo di trattare o prevenire malattie o di modificarne le funzioni fisiologiche, ma, come precisato dal Ministero della Salute nella circolare 3/2002, sono prodotti creati per avere un valenza "salutistica", volta ad ottimizzare lo stato nutrizionale, o a favorire la condizione di benessere, coadiuvando le funzioni fisiologiche dell’organismo.
In conclusione quindi quando si parla di integratori nutrizionali c’è da tener presente che un uso eccessivo o senza un preciso fine di tali sostanze può essere, se non solo inutile, anche controproducente e comportare l’insorgenza di alcuni eventi avversi.

Nella maggior parte dei casi per fortuna l’omeostasi viene mantenuta senza problemi dai diversi sistemi metabolici corporei, ma non è escluso che la presenza di stati patologici latenti possa essere esacerbato proprio dall’ assunzione scorretta di micro e macro nutrienti sotto forma di integrazione.
L’assunzione di nutrienti sotto forma di integratori, quindi, soprattutto se in dosi massicce e per periodi prolungati, necessita di una supervisione da parte ti specialisti nel settore, per i potenziali rischi legati all’utilizzo, in particolar modo quando associata a comportamenti dietetici squilibrati.
Nel prossimo capitolo vedremo le classificazioni degli integratori presenti in commercio e analizzeremo più da vicino ciascuna classe.
Bibliografia
Linee guida (LG) ministeriali sugli integratori alimentari.Decalogo per un corretto uso degli integratori alimentari 2019, Ministero della salute.Guida all’alimentazione dello sportivo, Asker jeukendrup.Alimentazione fitness e salute, M. Neri, A.M. Bargossi, A. Paoli.