La Vitamina K comprende una serie di composti che hanno in comune il nucleo del 2-metil-1,4 naftochinone e catene laterali variabili da sostanza a sostanza.I composti prendono il nome di:
- fillochinone (vitamina K1)
- menachinone (vitamina K2)
- menadione (vitamina K3).



FONTI
La vitamina è presente in buone concentrazioni soprattutto negli alimenti di origine vegetale, ma può trovarsi anche in fonti animali. Una piccola parte viene sintetizzata dai nostri batteri intestinali, tuttavia ancora non è chiara l’importanza con cui questa incide sulla concentrazione totale.
I vegetali più ricchi di vitamina K sono: ortaggi a foglie verdi come broccoli, cavoli, spinaci, cicoria e bieta. E’ possibile trovarla anche nel latte, nella carne, nelle uova e nella frutta e nei cereali ma in dosi molto basse.
DOSE GIORNALIERA
Ci sono molti dubbi su quale sia la giusta concentrazione di vitamina K da assumere quotidianamente. Questo principalmente perché non si sa con esattezza quanta ne viene sintetizzata dai nostri batteri intestinali e quanto questa possa essere efficace.Secondo i LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana) la dose giornaliera adeguata per l’adulto è 140 μg/die. *



ASSORBIMENTO
Anche la vitamina K, come la vitamina A, E e D, è una molecola lipofila e di conseguenza il suo assorbimento sarà garantito quando nel pasto c’è un’adeguata concentrazione di lipidi. Viene assorbita con una percentuale variabile tra il 40 e l’80% a livello dell’intestino tenue dove viene immagazzinata nei chilomicroni.Dai chilomicroni passa prima nelle VLDL e poi nelle LDL, da queste viene distribuita nei tessuti. Come detto prima, una piccola quantità di vitamina K, in particolare il menachinone, viene sintetizzata a partire dai batteri che vivono nel nostro intestino. L’assorbimento di questa sostanza avverrebbe nell’intestino crasso ma non si sa con esattezza in che quantità. Per questo si hanno dei dubbi sul reale contributo di questa frazione.Le informazioni sulla biodisponibilità dei vari composti sono abbastanza lacunose, infatti, si sa che non tutta la vitamina viene usata dal nostro corpo. Una parte viene escreta con le urine dopo esser stata metabolizzata, una parte viene coniugata con la bile e un’altra viene eliminata attraverso le feci.
CONTENUTO CORPOREO
La vitamina K è immagazzinata nel nostro organismo per poco tempo ed ha un’emivita di circa 17 ore (fillochinone). Tutto questo contrasta con il comportamento di altre vitamine liposolubili, presenti in ampie riserve nell’organismo. Per questo motivo è importante assumerne in dosi adeguate ogni giorno, apporto quasi sempre soddisfatto dal momento che la vitamina si trova in molti cibi di origine vegetale e animale.



FUNZIONI
La vitamina K è necessaria alla formazione di 4 proteine coinvolte nella coagulazione del sangue, la protrombina, il fattore VII, IX e X (fa da coenzima nella reazione di carbossilazione dei residui di glutammato presenti in queste proteine, il residuo di glutammato si trasforma in γ-carbossiglutammato che ha la funzione di chelare il calcio e di indurre un cambiamento conformazionale che permette il legame delle proteine con i fosfolipidi di membrana).La vitamina K inoltre interviene nei confronti di alcune proteine coinvolte nel metabolismo delle ossa (osteocalcina e proteina della matrice contenente Gla) e del rene (nefrocalcina).
CARENZA
La carenza di vitamina K è molto rara. Un deficit di vitamina K può insorgere a causa di qualche patologia che interferisce con l’assorbimento delle sostanze (ostruzione biliare, malassorbimento lipidico o malattie epatiche). A seguito di un trattamento con antibiotici, la piccola dose prodotta dal microbiota potrebbe essere eliminata e quindi si potrebbe andare incontro a carenza.
Gli effetti negativi derivanti da un’assunzione non adeguata della vitamina possono portare a tempi di coagulazione aumentati e a emorragie.I neonati potrebbero avere bisogno di un supplemento in alcuni casi, infatti alcuni enzimi coinvolti nella coagulazione vengono sviluppati più tardi nella crescita, inoltre il passaggio della vitamina K al bambino durante la gravidanza può essere ostacolato dalla barriera placentare.