La biotina, o vitamina H, è un composto idrosolubile biciclico ovvero composto da due anelli (uno tiofenico e uno imidazolidonico) legati ad una catena laterale (acido valerianico). La struttura chimica venne scoperta nel 1942 dal biochimico Vincent Du Vigneaud, dieci anni prima alcuni studi ne ipotizzavano l’esistenza studiando gli effetti di una sua carenza sugli animali.

FONTI
E’ presente in molti cibi di origine animale e vegetale. In particolar modo si può trovare nella carne di manzo, vitello, pollo, agnello ma anche in pomodori, piselli, fagioli e nella frutta. Nelle uova la vitamina si può trovare legata ad una proteina chiamata avidina. Quest’ultima ne previene l’assorbimento se le uova vengono consumate crude, al contrario, la cottura la degrada facilitando la digestione della vitamina.
La dose giornaliera di biotina nell’adulto è di 30 μg/die*
ASSORBIMENTO
La maggior parte della vitamina è presente negli alimenti in forma di biocitina (ovvero biotina legata ad un amminoacido chiamato lisina). Per poter essere assorbita abbiamo bisogno di un enzima normalmente contenuto nei nostri succhi digestivi, la biotinidasi. Infatti, la biocitina così com’è non sarebbe assorbibile. La vitamina è assorbita molto bene all’altezza dell’intestino tenue e del colon. La biotina presente in eccesso viene eliminata principalmente attraverso le urine. Inoltre viene riassorbita in buone quantità a livello renale e In piccola parte può essere sintetizzata anche dalla flora batterica intestinale. Motivi per cui è raro ci sia un deficit di questa vitamina.
FUNZIONI

La biotina viene utilizzata come coenzima (ovvero come una sostanza in grado di promuovere l’attività di alcuni enzimi) in alcune reazioni, tra le quali:Sintesi degli acidi grassiBiosintesi dei glucidiMetabolismo degli amminoacidi
CARENZA
Come abbiamo detto in precedenza una carenza di vitamina H è molto rara. Tuttavia, nei casi particolari in cui dovesse essere presente i segni e sintomi principali sono formicolii, nausea, perdita di capelli e dermatiti.