Molte nozioni consolidate dal punto di vista scientifico, dopo anni di ricerca, hanno confermato conoscenze pregresse molto diffuse.
Ad esempio che la verdura e la frutta siano gruppi di alimenti fondamentali per la nostra salute è un’informazione che veniva veicolata già millenni fa nell’antica Grecia o in estremo oriente.
Questo perché l’uomo è di per sé scienziato, cioè osservatore ed elaboratore di informazioni.
Il metodo scientifico ha poi rivoluzionato la visione del mondo cercando il più possibile di risolvere il problema della soggettività dell’osservazione e dell’elaborazione.
Ad esempio, in questo caso, siamo riusciti a capire i diversi motivi dell'importanza degli alimenti vegetali (sempre più profondi) come la presenza di fibra, antiossidanti, il rapporto con il microbiota ecc.
Questo non significa che molte nozioni non fossero già in qualche modo ben identificate e incastonate nel meraviglioso anello della conoscenza umana.
Non bisogna mai, quindi, giudicare la validità di una nozione dalla sua banalità.
Il nostro compito è spesso quello di smentire e ricodificare conoscenze errate che sono state tramandate da tempo senza un preciso motivo.
L’approccio opposto può però determinare danni del tutto sovrapponibili.
Oggi il mondo della nutrizione è un grande mercato. Molti professionisti, a torto o ragione, mirano alla vendita di un determinato prodotto.
Questo ha comportato il bisogno di generare novità continue che potessero irrompere nell’affollato mercato.
Ora, ci teniamo a ricordare che, sotto un mare di gossip e diete famose, la nutrizione clinica rimane comunque un campo medico.
Un atteggiamento di questo tipo in altri settori della medicina viene visto con molto meno ottimismo.
La foga con il quale cerchiamo di dare risposte differenti, rispetto a quelle che il paziente può aspettarsi, genera un mondo di confusione e poca solidità.

Un’informazione è valida in quanto tale e non perché genera entusiasmo e shock.
Cerchiamo di evitare ad ogni costo il sensazionalismo becero per aumentare le visite in studio o i click sul nostro sito.
È necessario senza dubbio distinguere bene il mondo della pratica da quello della ricerca.
Sebbene sia importante il dialogo continuo tra questi due mondi, l’atteggiamento del professionista deve essere molto differente.
L’ardore iconoclasta e “distruttivo” nella ricerca è fondamentale. Il dubbio è l’unico vero maestro della certezza. Se smettiamo di farci domande non possiamo avanzare.
Nella pratica con il paziente il discorso cambia radicalmente.
In questo caso è fondamentale utilizzare un atteggiamento conservatore con il preciso scopo di tutelare in primis la salute del nostro assistito.
In questi casi il rasoio di Occam diviene un ottimo strumento, sia nella ricerca dei problemi che nella proposta delle soluzioni, una banalità funzionale che permetta, in realtà, un’assistenza di alto valore professionale.
Il paziente è in cerca di risposte semplici e facilmente trasferibili nella vita quotidiana.
Qualsiasi informazione che non possa subire questo transfer è di per sé inutile se non dannosa.
La ricerca della semplicità d’approccio è quindi fondamentale quanto la coerenza scientifica.
In caso contrario l’unico risultato possibile è quello che possiamo ottenere cercando di insegnare il corretto modo di camminare ad un albero.