
Ci sono diversi motivi per cui una dieta fallisce.
Uno dei più importanti è sicuramente la mancanza di un feedback immediato.
Ogni volta che si parla di sana alimentazione, la maggior parte delle persone pensa sempre di saperne abbastanza: se si va a chiedere in giro, quasi tutti sanno (o almeno pensano di sapere) che per stare in salute bisogna mangiare più frutta e verdura, ridurre il consumo di cibi processati, limitare i prodotti zuccherati e così via.
Tuttavia, nella pratica, quasi nessuno mette in atto questi comportamenti.
Il perché è molto semplice.
Manca un feedback immediato.
Quando si parla di alimentazione, non abbiamo mai una risposta immediata.
E questo ci fa fallire costantemente. Fateci caso: iniziamo a mangiare bene e siamo molto motivati, poi dopo due o tre giorni iniziamo ad avere più fame del solito (anche perché la maggior parte delle diete fai da te sono sbilanciate, ma questo è un altro discorso) e quindi iniziamo a mangiare qualche snack in più... Fino a quando non ci ritroveremo a distanza di due settimane (se siamo fortunati) a mangiare esattamente come abbiamo sempre fatto.
Si fallisce perché non c’è nessuno che ci dica che quello che stiamo facendo sia effettivamente la cosa giusta nel lungo termine (motivo per cui le persone che vanno dal nutrizionista riescono a perdere peso perché vengono controllate costantemente, ma poi quando smettono con le visite tendono a riprendere qualche kg)*.
Una possibile soluzione a tutto ciò è l’educazione nutrizionale.
Educazione nutrizionale non vuol dire leggere svogliatamente indicazioni generiche sull’alimentazione, ma applicare giorno per giorno regole pratiche, monitorare costantemente i propri risultati e finalmente capire quello che funziona e quello che invece deve essere abbandonato.
*Per questo, il compito di un nutrizionista non è semplicemente consegnare la dieta e farsi pagare profumatamente, ma quello di educare, cercare di cambiare le abitudini più radicate e migliorare il comportamento alimentare del paziente.