Oggi parleremo di un’altra (tristemente) famosa dieta di cui si sente spesso parlare: la dieta del gruppo sanguigno.
Una rapida ricerca su internet ci fa scoprire mirabolanti testimonianze di persone dimagrite in pochi mesi, guarite dal diabete e da altre patologie... ma sarà vero?
Vediamo di capirci qualcosa.
La dieta del gruppo sanguigno è stata ideata dal naturopata James D’Adamo e ripresa successivamente dal figlio Peter. In Italia è stata resa famosa ultimamente da Piero Mozzi, "medico secondo natura", come lui stesso si definisce.
Ricordiamo, per chi non lo sapesse, che la naturopatia è un insieme di pratiche di medicina alternativa che ha come obiettivi "la stimolazione della capacità innata di autoguarigione" o di ritorno "all’equilibrio del corpo umano" attraverso l’uso di tecniche e di rimedi di diversa natura, o attraverso l’adozione di stili di vita sani e in armonia con i "ritmi naturali" (tratto da wikipedia).



La medicina scientifica critica aspramente quella naturopatica dal momento che non si basa su presupposti scientifici e spesso arriva a conclusioni non dimostrabili da deduzioni altrettanto particolari.
Secondo gli autori di questa teoria, il tipo di dieta da seguire deve essere stabilito a partire dal gruppo sanguigno. Infatti, la tipologia del sangue è strettamente collegata al sistema immunitario e, di conseguenza, per evitare intolleranze, allergie e malattie bisogna agire sulla propria alimentazione.
Questo sarebbe spiegabile grazie alla presenza di sostanze che prendono il nome di lectine, molecole che possono interagire con gli antigeni, presenti sui globuli rossi, causando dei problemi.
Fermi tutti, cosa sono gli antigeni?
Cercando di semplificare al massimo il concetto e senza entrare troppo nel dettaglio, possiamo dire che sono sostanze riconosciute dal meccanismo di difesa del nostro corpo: il sistema immunitario. Riconosciute come estranee vengo eliminate o rimosse in quanto potenzialmente dannose.
Ora, i nostri gruppi sanguigni possono essere classificati in diversi modi (la Società Internazionale Trasfusioni di Sangue ne riconosce più di trenta) tra i quali troviamo quello che li differenzia in base alla presenza di antigeni diversi. Quindi avremo:
- Antigene A: gruppo A
- Antigene B: gruppo B
- Antigene A e B: gruppo AB
- Antigene H: gruppo 0
Questo concetto è importantissimo, in quanto alla base delle trasfusioni di sangue.
Il nostro sistema immunitario infatti è in grado di reagire contro sangue che non riconosce come "proprio". Come abbiamo detto prima, le cellule riconosciute come estranee (nel caso delle trasfusioni abbiamo globuli rossi "diversi" dai nostri) stimolano la produzione degli anticorpi che si occuperanno di neutralizzare questi elementi sconosciuti. Di conseguenza si formerà un complesso antigene-anticorpo che, assieme ad altri elementi propri del sistema immunitario, determinano agglutinazione( aggregazione n.d.r) e distruzione delle cellule.



Queste reazioni possono portare a condizioni molto serie che, in alcuni casi, portano alla morte. Per fare in modo che tutto questo non accada, sarà di fondamentale importanza riconoscere i gruppi sanguigni adeguati al momento della trasfusione.
Ma torniamo alle lectine.
Questa teoria afferma che proprio alcune di queste sostanze presenti negli alimenti possano causare agglutinazione del sangue ( proprio in maniera simile a ciò che avviene nelle trasfusioni errate). Questo processo a sua volta, porterebbe a numerose condizioni allergiche, di intolleranza, malattie cardiovascolari e così via.
Per rimediare a questo, gli autori propongono dei tipi di alimentazione specifici per ogni gruppo sanguigno.In sintesi:
- Il gruppo 0 predilige il consumo di carne, frutta e verdura e non tollera latte, latticini e alcuni tipi di legumi.
- Il gruppo A deve consumare principalmente frutta, verdura, pesce e uova e deve eliminare dalla propria alimentazione carne rossa e latticini.
- Il gruppo B può mangiare un po’ di tutto: carne, vegetali e anche latticini ma deve limitare gli zuccheri semplici, grano saraceno e lenticchie.
- Il gruppo AB invece segue una dieta che si colloca tra il gruppo A e il gruppo B, evitando grano saraceno, sesamo e frumento.
Nonostante siano presenti elementi reali in questa teoria, come ad esempio il fatto che l’alimentazione è un fattore importantissimo per il sistema immunitario( e questo è ampiamente provato) le tragiche conclusioni non trovano affatto riscontro.



In primis e lectine sono presenti in tantissimi alimenti, dai vegetali, specialmente legumi, ai latticini. La teoria della dieta del gruppo sanguigno si basa sulla considerazione che queste sostanze interagiscano con le nostre cellule e che questa interazione sia alla base di molte malattie.
In campo scientifico ci sono ancora molti dubbi su come l’introduzione di queste sostanze possa influenzare il sistema immunitario e su quanto il legame con alcune cellule possa essere dannoso, lo stesso ideatore della dieta non porta nessuno studio che dimostri qualcosa a riguardo.
Sappiamo però che la quantità di lectine ingerite è veramente molto bassa e una gran parte viene inibita dalla cottura e da altri trattamenti, quindi, dal momento che sia i latticini che i legumi subiscono questi processi, non c’è molto di cui preoccuparsi.
Inoltre, questi alimenti contenenti lectine sono particolarmente ricchi di vitamine e minerali, importantissimi per il nostro organismo, quindi cercare di eliminarli del tutto non è proprio una scelta saggia.
Qui veniamo all’errore comune a tutte le "diete miracolose".
Come avviene in altri regimi alimentari, vengono definite due parti, i cibi "buoni" e i cibi "cattivi".
Questa distinzione oltre ad essere estremamente semplicistica, è errata.
Inutile dire che in questo modo si viene a stilare una dieta restrittiva che, ancora una volta, sarà squilibrata o carente di molti elementi in base ai cibi che vengono eliminati.
Il dottor Mozzi dice di aver sperimentato questa teoria prima su sé stesso e che, applicando il metodo scientifico, è arrivato a confermare quanto aveva studiato. Peccato però che non esistano studi o ricerche riconosciute che possano validare questa teoria, anche perché la sperimentazione su sé stessi non è sufficiente a convincere la comunità scientifica.
In questa ricerca si è cercato di determinare i possibili effetti positivi delle diete del gruppo sanguigno sui rischi cardiovascolari e se l’appartenenza a un particolare tipo di sangue possa modificare questo legame. Lo studio ha concluso che alcune diete possono avere effetti benefici sulla salute cardiometabolica (e questo è normale in tutti i regimi alimentari che prediligono il consumo di più frutta e verdura) ma questo accade indipendentemente dal gruppo sanguigno di appartenenza.
Un altro studio del 2013 che analizzava alcune ricerche fatte finora su questo argomento concludeva che:"Attualmente non esiste alcuna evidenza che dimostri i presunti effetti benefici delle diete del gruppo sanguigno."Anche in questo caso, come con la dieta alcalina, la parte più grave di tutta questa teoria è che viene usata come mezzo per curare malattie, dissuadendo chi le segue dall’intraprendere terapie tradizionali scientificamente validate.
Purtroppo, chi è seguace di medicine alternative come la naturopatia, tende ad avere un punto di vista piuttosto critico nei confronti delle terapie tradizionali usate dalla medicina scientifica. Spesso e volentieri viene incoraggiata una cura alternativa che, puntualmente, si dimostra infondata, a scapito ovviamente delle persone che non conoscono tutto questo.
Il tutto è poi incentivato condividendo sui siti web di chi sostiene queste diete casi di presunte guarigioni miracolose, come ad esempio soggetti obesi, con vari problemi metabolici e diabete che di punto in bianco guariscono mangiando solamente determinati alimenti...
Il consiglio è sempre lo stesso: se avete dei problemi di salute consultate un medico competente e per cambiare la vostra alimentazione, ascoltate un dietista esperto.