La chirurgia bariatrica negli ultimi anni è diventata sempre più conosciuta (si, esatto, è quella del dottor Nowzaradan).
Si è visto infatti come interventi di questo tipo possono risultare positivi non solo per chi soffre di grave obesità ma anche per chi presenta obesità di grado inferiore ma convive con malattie come diabete tipo 2, ipertensione, apnee notturne e così via.
Proprio così, perché anche se passa spesso il concetto che questi interventi servano “solo” a perdere peso, nella realtà la letteratura scientifica ha ampiamente dimostrato come ci siano benefici anche in termini di riduzione delle patologie associate e, di conseguenza, della mortalità.
Questo è il motivo per cui si parla sempre più di “chirurgia metabolica”.
La questione che ci poniamo oggi è molto importante.
Nel mondo assistiamo ad una vera e propria epidemia… Non stiamo parlando di COVID-19, ma di obesità. I numeri mettono i brividi: il 39% degli adulti sopra i 18 anni nel mondo è sovrappeso o obeso.
Almeno 2,8 milioni di persone muoiono ogni anno nel mondo per motivi legati all’obesità, senza contare le spese enormi sui sistemi sanitari (fonte OMS).
E’ chiaro che va trovata immediatamente una soluzione radicale per affrontare il problema.

Tornando alla chirurgia, come detto all’inizio, questo altro trattamento può effettivamente far raggiungere dei risultati eccellenti tuttavia i risultati sul lungo termine parlano chiaro: se di base non c’è un cambiamento importante dello stile di vita inteso come comportamento alimentare, benessere psicologico e movimento i risultati possono non essere ottimali, portando a inadeguata perdita di peso, recupero del peso e perdita dei benefici indotti dall’intervento.
E’ ovvio che non tutti possono sottoporsi a chirurgia e dai risultati che abbiamo finora (di cui magari parleremo meglio in un futuro articolo) abbiamo ancora una volta la conferma che sono le nostre scelte e abitudini quotidiane che fanno la differenza sul lungo periodo.
Qualsiasi intervento non può prescindere da questo.
Ancora una volta, la risposta è estremamente complessa e deve tenere in considerazione tutte le varie sfaccettature di questo enorme problema.